Mi presento.
Sono Silvia, ho 43 anni e una grande voglia di esprimere il mio essere.
Sono una ragazza come tante altre.
Quando ero piccola, uno dei giochi che amavo fare era quello di vendere abiti e scarpe creando l’outfit perfetto alla mia cliente.
Adoravo aprire l’armadio di mia madre e provare i suoi capi. Intercambiavo i ruoli e con un dialogo tra me e me consigliavo il miglior abbigliamento. Proponevo anche gli accessori adatti: una cintura, una sciarpa o un gioiello.
Mi guardavo e riguardavo davanti allo specchio e la vendita era fatta. In quella stanza, come fosse una vendita personalizzata dove la cliente poteva valutare con tutta tranquillità le proposte offerte.
L’ambiente famigliare mi rimandava l’immagine del sartoriale dove il cliente, senza la pressione del negozio, poteva provare ciò che desiderava.
Quel gioco, nella sua semplicità, mi trasmetteva un senso di appagamento.
Spensierata, ma sempre con una punta di responsabilità che ho avuto fin da piccola, e questa caratteristica mi blocca in qualsiasi mia espressione di libertà.
Mamma sarta: “non fare questo, non fare quello…”
Il desiderio di guardare mia madre nel taglio e nel cucito, quella
Perfezione maniacale per arrivare al prodotto finito.
Profumi e colori dei tessuti
Il gesso a segnare la linea che sarebbe poi servita a quelle forbici apposite che rilasciano quel rumore dovuto dallo sfregamento del tessuto con il tavolo sottostante.
Sensazione di casa, di famiglia, del prendersi cura…
L’osservare mia madre mentre lavorava mi dava un senso di serenità e di pienezza di vita, quella rilassatezza e quello stare bene, fino a quando quelle parole mi hanno bloccato dal volere provare a fare qualcosa di mio.
“Non tagliare quel tessuto!”.
Questo refrain mi ha fatto invertire la rotta riguardo ai miei studi e ha spazzato via questa mia voglia di esprimermi.
Studio lingue e dopo aver lavorato presso diverse aziende in diversi settori, approdo nell’abbigliamento dove ancora non riesco a esprimere me stessa sebbene quel lavoro mi appassioni molto.
Sempre presa dal mio non essere all’altezza, ho la mia svolta nella frequentazione di un corso di Product Manager che mi ha fatto ricredere in me!
Pian piano la voglia di qualcosa di mio cresce in maniera esponenziale fino a farmi prendere la decisione di uscire da quella comfort zone che mi stava attanagliando, tanto da farmi bloccare e procrastinare quel cammino che forse avrei dovuto intraprendere anni prima.
Colori, storia della moda, economia… man mano il desiderio aumentava, le mie caratteristiche uscivano pian piano nei mini-progetti che mi venivano assegnati e mi davano ogni giorno quella spinta a realizzare una mia collezione facendomi sentire fiera di me.
Finalmente il sogno inizia: prendo la decisione di partire con la mia impresa a creare finalmente la mia collezione!
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