La nascita di un logo è la parte più complicata di un progetto.
Dove parto? Mille idee per un concetto d’effetto!
Comunicare la vera te, una mission impossibile.
Alla fine mi sono detta: “Io sono così!”, per cui il logo nasce dalla mia voglia infinita di fare sentire la donna favolosa, come avrebbe sempre desiderato.
Il simbolo dell’infinito.
Il team mi ha detto: “Visto e rivisto.” Ma siccome sono testarda di natura e il logo fa parte di me, con la mia testardaggine ho difeso la mia idea.
Questo infinito non è chiuso perché permette di spaziare in ogni direzione con la fantasia, una fantasia che non ha limiti né di tempo, né di spazio.
Che cosa vuole dirti il mio logo?
Il significato deve passare in automatico perché il primo impatto arriva immediato, per cui, quando una cliente, che per me non è tale (ve ne parlerò più avanti), vedrà il mio logo, capirà il mio concetto di vita.
Capirà il mio sguardo nel realizzare i miei capi, che è una visione più ampia del semplice concetto del momento come realizzazione materialistica di un qualcosa; è più che altro un modo di affrontare la vita in tutte le sue sfaccettature.
Perché il lavoro può divenire una scelta di vita che permette di contribuire ad un aumento di valore della concezione di spendere il tempo all’interno della società.
Capisco che è piuttosto semplicistico ridurre un concetto così importante a poche parole, ma penso che sia passato, o quantomeno lo spero.